“Il dono di FIDAS Albertelli-Newton”: al via il progetto 2019-2020
“Il dono di FIDAS Albertelli-Newton”:
al via il progetto 2019-2020
09 Dicembre 2019 | Ufficio stampa

Il Gruppo Fidas Albertelli-Newton nasce a Parma nella primavera del 2014 all’intero dell’Istituto Comprensivo Statale Albertelli-Newton, una delle scuole per l’infanzia, primarie e secondarie di I° grado più grandi di Parma e punto di riferimento del quartiere Lubiana. In poco tempo il gruppo ha coinvolto insegnati, genitori e abitanti del quartiere che si sono iscritti diventando donatori o volontari.
Il nuovo anno scolastico 2019-2020 vede la nascita del nuovo progetto “Il dono di FIDAS Albertelli-Newton” che ha come obiettivo primario la sensibilizzazione verso il tema del dono e in modo particolare verso il tema della donazione del sangue. Gli obiettivi che si intendono raggiungere con i ragazzi della scuola, con i loro insegnanti e con i loro genitori sono:
- promuovere tra i più piccoli la “cultura del dono” come inizio verso una cittadinanza attiva e consapevole;
- promuovere il cambiamento;
- educare all’altruismo e al senso di responsabilità;
- diffondere la cultura dell’attenzione verso l’altro;
- consolidare il senso di appartenenza ad un territorio con il quale interagire in modo attivo;
- trasmettere valori universalmente condivisibili per creare coesione fra le varie culture.
Il progetto prevede diverse tappe nell’arco dell’anno scolastico, percorsi differenti a seconda delle varie fasce d’età dei bambini e ragazzi coinvolti. In questo senso, il 6 dicembre 2019 si è raggiunta la prima tappa di questo percorso che comincia il suo viaggio dai più piccolini della Scuola per l'infanzia di Beneceto (Istituto Comprensivo Albertelli-Newton).
Protagonista della giornata la “scimmietta Priscilla”, inseparabile compagna di Chiara Tomaca che insieme a Chiara Guidotti e Alexia Gandini, rispettivamente Presidente e Consigliera del Gruppo Fidas Albertelli-Newton, ha parlato ai bimbi presenti del gesto del dono inteso non solo come regalo materiale. Dono è anche un gesto carino e amichevole nei confronti dell’altro come ad esempio un semplice sorriso. I bambini attraverso il gioco cominciano ad apprendere il concetto importante del dono e nello specifico della donazione del sangue che non si produce appunto, si può solo donare.
Tutti i bambini hanno ricevuto in dono il Memory di Fidas, il gioco che li aiuterà alla comprensione degli elementi che compongono una goccia di sangue quale bene prezioso per la vita.
A fine giornata, una maestra dell’istituto ha deciso di unirsi all’Associazione per diventare anche lei donatrice.
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Novità al Centro trasfusionale di Parma
Novità al Centro trasfusionale di Parma
5 dicembre 2019 | Ufficio stampa

Per un miglior funzionamento del Centro trasfusionale, sono in corso alcune modifiche procedurali che portiamo a conoscenza dei donatori e delle donatrici di sangue.
1) Le procedure iniziali: In sala prelievi l’accesso venoso ai donatori ed alle donatrici, cioè l’inserimento dell’ago in vena, viene effettuato da infermieri professionali da diverse settimane.
La presente variazione consentirà di accelerare le visite pre – donazione. Il medico che prima era costantemente in sala prelievi ora, pur restando a disposizione, potrà visitare qualche donatore – donatrice nell’ambulatorio attiguo. E’ una norma già applicata a livello nazionale. Questo significa una riduzione delle attese. Ovviamente un po’ di attesa ci sarà sempre, i donatori possono aver bisogno di tempi diversi per completare una donazione.
2) Cambio di orari al fine di ottimizzare l'utilizzo dei separatori cellulari: E’ in programma di variare lievemente gli orari dei prelievi di plasma (PLA) e piastrine (PLT). Lo scopo è quello di ottimizzare l’utilizzo dei separatori cellulari, apparecchiature che consentono le donazioni in aferesi. Attualmente sono numerosi gli accessi per donare PLA mentre sono inferiori gli accessi per donare PLT. Il responsabile del Centro trasfusionale ha deciso che due separatori cellulari saranno riservati a PLA, un separatore cellulare sarà riservato a PLT mentre un terzo separatore cellulare potrà essere impiegato per PLA o PLT a seconda delle necessità. Il separatore cellulare adibito a PLT potrà fare solo due cicli di prelievo a mattinata perché la procedura è più complessa rispetto a PLA. Inoltre il kit per il prelievo di PLT, visto il costo elevato, potrà essere applicato alla macchina solo alla presenza del donatore o della donatrice. Si prevede di iniziare con il nuovo programma dal 1° dicembre 2019. Gli orari di prelievo che variano di poco saranno, come al solito, concordati all’atto della prenotazione. Durante la donazione di PLA, al fine di evitare eventuali stati di lieve malessere ai donatori ed alle donatrici, si farà di routine, una reinfusione di soluzione fisiologica a quei soggetti, sia donne che uomini, di peso inferiore a 60 Kg. Tale trattamento sarà fatto anche per uomini con ematocrito superiore a 48 o che denunciassero un lieve malessere.
3) Informazioni sulla donazione di Plasma: La regione Emilia Romagna ha proposto di aumentare le donazioni di Plasma destinando anche un piccolo contributo economico a questo progetto (Euro 10.000). E’ previsto che medici formatori possano informare i donatori e le donatrici. Nello specifico potrebbe essere un medico del Centro trasfusionale che nel giorno di maggior afflusso alla donazione (venerdì) cercherà di contattare i donatori e le donatrici presenti. Ovviamente in quel giorno, quel medico, non farà visite. Verrà stampato un opuscolo con informazioni sulla donazione di PLA da consegnare al donatore ed alle donatrici. E’ possibile sia realizzato un filmato ove si evidenzi l’utilità del plasma mediante interviste ai responsabili dei reparti ospedalieri che tale componente del sangue utilizzano. In pratica si spiegherà perché è necessario l’impiego del plasma.
4) Funzionalità delle prenotazioni per le donazioni: Viene richiesto alla nostra associazione la disponibilità ad iniziare le prenotazioni facoltative per le donazioni di sangue intero. Non è previsto in futuro di prenotare totalmente le donazioni di sangue intero. Lo scopo è quello di conoscere, in parte, l’afflusso di donatori e donatrici nei vari giorni. In pratica la persona che prenota avrà un orario che sarà il più possibile rispettato, fermo restando che un po’ di attesa ci sarà sempre. Non tutte le donazioni richiedono lo stesso tempo. In caso di prime donazioni l’attenzione del personale sanitario è maggiore. Lo scopo è di ridurre le attese per quelle persone che avessero impegni urgenti dopo la donazione. I donatori e le donatrici che si presenteranno senza prenotazione potranno donare sicuramente negli orari non coperti dalle prenotazioni. Questo sistema potrebbe richiedere ovviamente degli aggiornamenti in base alle esigenze che si dovessero manifestare.
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Sangue ed emocomponenti: quali malattie possono curare?
Sangue ed emocomponenti:
quali malattie possono curare?
22 Novembre 2019 | Redazione
Abbiamo già spiegato che la donazione può essere di diversi componenti e non solo di sangue. Esistono infatti la donazione di sangue intero, quella di plasma (plasmaferesi), quella di piastrine (piastrinoaferesi) e la donazione multipla di emocomponenti. Ma in che modo questi diversi elementi possono venire utilizzati per aiutare le persone malate?
Per molte persone il sangue e gli emocomponenti sono una terapia indispensabile per la sopravvivenza: i globuli rossi ad esempio, sono fondamentali in caso di perdite ematiche ed anemia; le piastrine sono indispensabili per le malattie emorragiche mentre in caso di grosse ustioni, tumore del fegato e carenza dei fattori della coagulazione serve il plasma. Infine, i plasmaderivati e i fattori VIII e IX servono per l’emofilia A e B; immunoglobina e albumina per alcune patologie del fegato e dell’intestino.

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I fratelli Ingrosso per la donazione di sangue con Fidas Intercral
I fratelli Ingrosso per la donazione di sangue con Fidas Intercral
17 Novembre 2019 | Ufficio stampa

I campioni di beach volley Matteo e Paolo Ingrosso sono i nuovi testimonial della campagna di Fidas Intercral per promuovere la donazione di sangue.
I due atleti, gemelli di origine brasiliana, sono stati adottati da una coppia italiana e diventano esempio di come la cultura del dono sia un gesto di altruismo che va al di là di culture e origini diverse.
Matteo e Paolo Ingrosso spiegano: “Il gesto di donare il proprio sangue rappresenta uno strumento reale e concreto di integrazione, che supera le discriminazioni in quanto il sangue non conosce genere, razza, censo. E' un insieme di processi sociali e culturali che rendono l’individuo membro attivo e consapevole di una società”.
“Ogni anno – spiega il presidente di Fidas Intercral Mauro Pinardi - cerchiamo sportivi come nostri testimonial perche siamo convinti che queste figure rispecchino al meglio l’immagine del donatore. Persone con stili di vita sani che possono essere presi come esempio anche dai giovani. Matteo e Paolo sono l’esempio di come la donazione possa essere un valido strumento di integrazione allinterno di una comunità”.
I manifesti della campagna di sensibilizzazione sono stati appesi sugli autobus e nei centri di aggregazione e nelle scuole della città. L’obiettivo è raggiungere i giovani e trasmettere il messaggio che donare sangue è un gesto di altruismo unico.
I due fratelli e Fidas Intercral si sono anche distinti per il sostegno a un’altra iniziativa di solidarietà. In questi giorni infatti è partito il progetto per la realizzazione del nuovo Centro Oncologico dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Parma. Fidas Intercral ogni giorno opera ogni giorno a favore dell’ospedale di Parma e i suoi pazienti e non si tira indietro. I volontari, infatti, offrono il servizio di trasporto assistito gratuito a favore di quelle persone che devono recarsi in ospedale per le cure ma che non hanno la possibilità di farlo in maniera autonoma, perché in difficoltà economica o per la mancanza di una rete familiare.

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Esami del sangue di controllo: cosa si guarda nel donatore?
Esami del sangue di controllo:
cosa si guarda nel donatore?
07 Novembre 2019 | Redazione
Donare il sangue permette di avere un continuo controllo sulla propria salute grazie agli esami approfonditi a cui il donatore è sottoposto. Ad ogni donazione infatti i donatori vengono sottoposti a esame emocromocitometrico completo.
Vengono infatti eseguiti: sierodiagnosi per la Lue (per la sifilide); HIV Ab 1-2 (per l’AIDS); Hbs Ag (per l’epatite B ); HCV Ab (per l’epatite C); HCV NAT; test sierologico per la ricerca combinata di anticorpo anti HIV 1-2 e antigene HIV; anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico; HBV NAT; HIV 1 NAT.
Questo permette di avere sempre un quadro clinico aggiornato e, in caso ci siano anomalie, di individuarle immediatamente. Ogni anno inoltre i donatori vengono sottoposti a esami per controllare glicemia, creatininemia, alanin-amino-transferasi, colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, protidemia totale, ferritinemia.
Scopri anche: tutti i benefici della donazione di sangue.

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Barilla e Adas Barilla regalano nuovo volto al Centro Trasfusionale
Barilla e Adas Barilla regalano un nuovo volto al Centro Trasfusionale
23 Ottobre 2019 | Ufficio stampa

Nuovo ingresso, nuova pavimentazione all’entrata e soprattutto un’area ristoro e uno spazio accoglienza che cambiano completamente volto e si rendono più accoglienti per i donatori di sangue e pazienti del Centro trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La ristrutturazione è stata resa possibile grazie al progetto interamente sostenuto dall’Azienda Barilla e dal Gruppo aziendale donatori sangue, Adas Barilla.
Il 23 ottobre si sono inaugurati ufficialmente questi spazi rinnovati con la presenza dell’imprenditore Luca Barilla e il portavoce Barilla, Andrea Belli, del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Parma, Massimo Fabi, il nuovo responsabile di reparto Maurizio Soli (che ha recentemente sostituito Alessandro Formentini in pensione da agosto), la presidentessa di Fidas Parma, Ines Seletti, la presidentessa del gruppo Adas Barilla, Monica Marcacci.
L’intervento di ristrutturazione ha principalmente riguardato la sala ristoro, dove sono stati sostituiti anche gli arredi, il bancone e lo spazio bar. Locali più belli e accoglienti per tutti i donatori di sangue che una volta terminato il prelievo possono fare colazione e leggersi un quotidiano in ambienti nuovi e confortevoli. Ma la ristrutturazione ha riguardato anche la sala prelievi e l’ingresso della struttura di cura, con l’installazione di porte automatiche e una nuova pavimentazione. Sono state aggiunte inoltre nuove sedie, ritinteggiati i principali spazi, sostituiti diversi arredinegli studi medici, donata una televisione e appesi quadri provenienti dalla collezione d’arte Barilla.
Nella sala ristoro sono state affisse due targhe commemorative. Una in onore al Signor Pietro, fondatore del gruppo aziendale donatori di sangue Barilla nell'anno 1963. Il figlio, Luca Barilla, ha ricordato con emozione l’impegno del padre nella promozione del dono scoprendo la targa in cui si legge “Donare sangue significa donare vita”, dalle parole dello stesso Pietro Barilla. “Non si impara a vivere, se non si impara a donare. Poter ‘dare’ significa dare valore alla propria vita, per lasciare una traccia anche quando non ci saremo più. Credo che questa sia la più bella missione per un essere umano” ha ribadito Luca Barilla ricordando il padre e ringraziando tutti i donatori di sangue e augurando loro una vita serena.
La seconda targa è dedicata a Giovanni Tribuzio, stimato ricercatore agroalimentare Barilla recentemente scomparso. Presenti all’evento i commossi famigliari, la moglie Clementina e i figli Stefano e Silvia, che hanno scoperto la targa insieme al vicepresidente Luca Barilla.
L’inaugurazione si è conclusa col brindisi e il ricco buffet offerto dal ristoratore Fabio Romani.
Grande soddisfazione da parte di Monica Marcacci di Sdas Barilla che ha ringraziato tutti i sostenitori del progetto: “Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a questa bella iniziativa utile a tutti i donatori del territorio. E’ molto importante avere uno spazio più familiare, così che i donatori si sentano a casa quando vengono qui. Aiutare il prossimo e fare gesti per gli altri sono da sempre i valori del nostro gruppo e della nostra azienda. Questi valori ci fanno sentire una grande famiglia e ci teniamo a portarli anche al Centro Trasfusionale, dove doniamo ogni giorno”.
Come ha ricordato Andrea Belli, portavoce Barilla, questo “è un progetto che va avanti da un anno e mezzo e si conclude oggi, grazie alla tenacia ed entusiasmo di Monica e del suo gruppo”.
La presidentessa di Fidas Parma, Ines Seletti si è complimentata con i presenti: “L’impegno del gruppo Adas Barilla è fortissimo, proprio perché è forte il sostegno anche della loro azienda. Questi sono valori importanti da portare avanti, soprattutto in questo periodo, in cui vediamo un calo di donazioni di sangue da parte dei giovani. Questi spazi andavano ringiovaniti da tempo e adesso possiamo finalmente dare una degna cornice alla calorosa ed eccellente accoglienza che ogni giorno danno ai donatori il personale medico e gli operatori sanitari. Come Fidas Parma, stiamo portando avanti, oltre a un'opera di sensibilizzazione nelle scuole, un progetto di comunicazione e di indagine per metterci in ascolto dei giovani e osservare tramite i social da chi prendono informazioni. In questo modo possiamo poi ingaggiare questi possibili e nuovi testimonial per parlare ai giovani dell'importanza del dono”.
“Questa ristrutturazione è importantissima perché migliora molto l’accoglienza – ha commentato il direttore generale dell’ospedale di Parma, Massimo Fabi – E’ una ulteriore manifestazione di solidarietà oltre a quella che i donatori svolgono ogni giorno”.
“Le novità sono già state apprezzate questa mattina dai donatori che si sono recati al Centro Trasfusionale. – ha dichiarato Maurizio Soli, responsabile del reparto - Donare sangue è un gesto che fa la differenza, e nonostante il nostro impegno non bisogna abbassare la guardia perché di sangue e plasma ce n’è sempre bisogno”.
L’attività dell’Unità operativa di Medicina trasfusionale del Maggiore nel 2018 ha registrato 22.918 donazioni di sangue intero, 3.661 plasmaferesi e 313 plasma- piastrinoaferesi. Sono stati distribuiti 25.858 unità di emocomponenti (globuli rossi concentrati, piastrine, plasma). L’ambulatorio di medicina trasfusionale ha eseguito 8.453 prestazioni comprendenti visite ambulatoriali, aferesi terapeutiche, salassi e trasfusioni.
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Influenza 2019: vaccinazioni gratuite per i donatori
Influenza 2019: vaccinazioni gratuite per i donatori
15 Ottobre 2019 | Ufficio stampa

Riportiamo dal sito di Fidas Nazionale questa importante informazione per tutti i donatori del sangue:
I donatori di sangue anche quest’anno potranno beneficiare delle vaccinazioni gratuite contro l’influenza. Lo ricordano il Centro Nazionale Sangue e il CIVIS (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue), in occasione dell’avvio ufficiale della campagna vaccinale.
La disponibilità di vaccinazione gratuita per i donatori di sangue ha contribuito all’inizio del 2019 a diminuire le carenze di sangue comuni nel periodo del picco influenzale. Se si confrontano i dati della stagione 2017-2018 con quelli relativi alla stagione 2018-2019 (la prima in cui il vaccino veniva offerto gratuitamente), si vede un chiaro aumento della disponibilità di sangue nella bacheca SISTRA (il Sistema Informativo per i Servizi Trasfusionali), che regola le compensazioni interregionali. Nelle settimane precedenti e successive al picco 2017-2018 le regioni hanno messo a disposizione meno di mille unità, raggiungendo le sole 340 sacche disponibili la settimana dopo il picco influenzale. L’anno successivo invece la disponibilità non è mai scesa sotto le 5mila unità.
“Le carenze all’inizio dell’anno non sono una novità – afferma il direttore generale del Cns Giancarlo Maria Liumbruno -. Se da una parte serve una migliore e puntuale programmazione della chiamata dei donatori per effettuare le donazioni da parte delle associazioni e federazioni del volontariato del sangue, il problema dell’epidemia influenzale, che proprio a gennaio-febbraio raggiunge il suo picco, non può essere trascurato. Per questo insieme al volontariato ci siamo attivati per far inserire i donatori tra le categorie a cui viene offerta la vaccinazione. Anche quest’anno auspichiamo un’adesione massiccia da parte dei donatori”.
L’invito ai donatori è a contattare la propria associazione o centro trasfusionale di riferimento per capire con quale modalità viene erogato il vaccino nella propria Regione.
“È decisamente un bene che l’iniziativa sia stata replicata – sottolinea Sergio Ballestracci, Coordinatore pro tempore del CIVIS – perché attraverso una dimostrazione di particolare attenzione verso la salute degli 1,8 milioni di donatori si riesce sia a sensibilizzarli al tema delle vaccinazioni che ad evitare le carenze che possono mettere a rischio interventi complessi, come i trapianti, ma anche le terapie salvavita per i pazienti che dipendono periodicamente dalle trasfusioni, tra i quali i talassemici.”
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Permessi di lavoro retribuiti per donare il sangue. Come funziona?
Permessi di lavoro retribuiti per donare il sangue.
Come funziona?
17 Ottobre 2019 | Redazione
Lo Stato italiano riconosce dei permessi speciali per chi si assenta dal lavoro per donare gratuitamente il sangue. Questi permessi sono retribuiti ed erogati dal datore di lavoro, ma vengono coperti dall’INPS con una apposita indennità.
Sono previste determinate condizioni per essere idonei a ricevere tale permesso che spetta ai lavoratori subordinati e non è prevista invece per lavoratori autonomi e parasubordinati.
Inoltre, per ottenere la retribuzione, devono essere donati almeno 250 gr di sangue ed effettuare la trasfusione in un centro raccolta o centro trasfusionale autorizzato dal Ministero della Salute.
Il permesso dal lavoro che viene concesso ha una durata di 24 ore da quando il dipendente si assenta dal lavoro per effettuare il prelievo o dal momento in cui esso ha effettuato la donazione e risulta dal certificato della donazione. L’INPS quindi retribuisce solo le ore di lavoro non prestate per un totale di 8 ore. L’importo che spetta al dipendente donatore di sangue viene anticipato in busta paga dal datore di lavoro e verrà recuperato poi dall’INPS dopo la dichiarazione del modello F24 entro il 16 del mese successivo.
Per ottenere il permesso retribuito il donatore di sangue deve consegnare al suo datore di lavoro: la dichiarazione che attesti la donazione gratuita con indicate le ore di permesso e la retribuzione percepita e il certificato rilasciato dal medico che ha eseguito il prelievo contenente: dati anagrafici, giorno, ora e quantità di sangue donata.
Se il dipendente dovesse risultare non idoneo alla donazione di sangue avrà comunque diritto al permesso retribuito solo per le ore di assenza dal lavoro in cui si è recato al centro trasfusionale per eseguire il test di idoneità.
Esiste un limite di 4 donazioni all’anno per cui si possono chiedere questi permessi. Il datore di lavoro, infine, non può rifiutarsi di concedere questo permesso come dichiarato dal D.M. 3 marzo 2005. Il dipendente deve tuttavia comunicare in tempo la decisione secondo le modalità eventualmente previste dal CCNL a lui applicabile o il regolamento aziendale.

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24 ottobre, torneo benefico di Burraco con Fidas Scuola per l'Europa
24 ottobre, torneo benefico di Burraco
con Fidas Scuola per l'Europa
15 Ottobre 2019 | Ufficio stampa

Fidas Scuola per l’Europa organizza un torneo benefico di burraco. Una occasione per divertirsi insieme e fare una piccola donazione a sostegno dei progetti formativi 2019/2020 del gruppo di donatori di sangue affiliati a Fidas Parma. Tutto il ricavato sarà infatti devoluto a questi progetti.
L’appuntamento è il 24 ottobre 2019 alle ore 20:30 presso l’Holiday Inn Express di via Naviglio Alto, 50, a Parma. La quota di partecipazione è di 10 euro e ci sarà per tutti i partecipanti un piccolo omaggio di ringraziamento. E’ previsto durante l’intervallo un ricco rinfresco. Il torneo vedrà la consulenza e gestione tecnica di Cinzia Becchetti.
Per maggiori informazioni e prenotazioni, contattare via SMS o WhatsApp:
Rosi 3280592677
Marina 3472807932
Scarica la locandina dell’evento e condividila con i tuoi amici: FIDAS PARMA- TORNEO BENEFICO DI BURRACO
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I benefici sulla salute per chi dona il sangue
I benefici per chi
dona il sangue
10 Ottobre 2019 | Redazione
Donare il sangue è un gesto molto semplice ma in grado di cambiare la vita di molte persone, i donatori infatti fanno la differenza quando si parla di persone che non godono di buona salute. Ma la donazione non aiuta solo i pazienti, è anche un grande vantaggio per chi contribuisce in prima persona.
Riduzione dei rischi: diabete e apparato cardiovascolare
Numerosi studi scientifici hanno portato gli esperti ad affermare che donare il sangue almeno una volta l’anno porti vari benefici. La donazione infatti abbassa i livelli di ferritina tissutale e in questo modo il donatore riduce il rischio di contrarre diabete o altre patologie dell’apparato cardiovascolare. Il prelievo riduce inoltre la viscosità ematica, migliorando la circolazione capillare e favorendo una più efficace ossigenazione dei tessuti. Difatti, aiutando il sangue a diventare più fluido, i donatori saranno meno inclini a sviluppare un infarto acuto del miocardio e problemi come la formazione di trombi.
La visita e i controlli preliminari
Il secondo vantaggio, da non sottovalutare in nessuna occasione, è sicuramente la cara vecchia visita preliminare, una fonte di dati importantissima per conoscere la propria salute. Il donatore di sangue viene infatti sottoposto a una visita preliminare dove il medico analizza gli esami ematochimici che comprendono l’emocromo completo e il controllo di colesterolo, proteine, trigliceridi, glicemia, creatinina e ferritina. Altri test vengono fatti in laboratorio e riguardano patologie infettive di vario genere.
Controlli frequenti e analisi aggiornate
Ogni anno il donatore viene sottoposto quindi ad accurate visite di monitoraggio che verificano lo stato di salute del soggetto e in particolare analizzano i dati riguardanti glicemia, creatinina, colesterolo totale e HDL, trigliceridi e proteine totali. Inoltre ogni donazione prevede un’analisi accurata del materiale prelevato, che viene sottoposto a emocromo con formula, test per l’epatite B e C e per l’HIV. In questo modo il donatore ha sempre a disposizione i propri valori e risultati.
Donare il sangue è semplice e sicuro. Il prelievo è eseguito nel rispetto delle norme igieniche e gli operatori prelevano solo 450 millilitri di sangue (su un totale di circa 7 litri). Donare è un piccolo gesto, ma può salvare una vita.
