Perchè donare d'estate?
Perchè donare d'estate?
20 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Perchè donare? Donare è un gesto fondamentale che serve ad aiutare gli altri e salvare vite!
In vista dell’estate e delle vacanze c’è un fisiologico calo di donazioni. E’ un fenomeno che si ripete ogni anno a causa di vari fattori: vacanze, feste e alcool, caldo. Il fabbisogno di sangue tuttavia resta lo stesso per tutto l’anno. Per questo motivo la presidentessa di Fidas Parma, Ines Seletti, ha un messaggio importante da promuovere.
Vuoi scoprire di più sulle donazioni del sangue dopo le vacanze? Se sei stato all’estero, in particolari paesi, dovresti fare una pausa prima di tornare a donare (LEGGI). Scopri anche perchè d’estate cala il numero di donazioni di sangue ma ne resta alto il bisogno (LEGGI).
Donare sangue in estate fa andare in vacanza più leggeri e felici. Lo sanno bene le nostre azzurre, le campionesse della Nazionale di Basket italiana che sono venute in visita all’Academia Barilla di Parma.
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Fidas Barilla: buona cucina e speciale ringraziamento ai donatori
Fidas Barilla: buona cucina e speciale ringraziamento ai donatori
16 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Il consiglio direttivo di Fidas Barilla ha organizzato al ristorante «Romani» a Vicomero una grande cena di ringraziamento per donatori, collaboratori, soci, simpatizzanti, personale medico, stampa e responsabili di altri gruppi Fidas. A fare gli onori di casa è stata la presidente Monica Marcacci che ha ringraziato la Barilla per il continuo affettuoso contributo offerto durante l'organizzazione degli eventi in favore della donazione di sangue.
Gino Bernuzzi e Maria Sassi, medici del Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’azienda ospedaliero-universitaria hanno illustrato l’importanza della donazione del sangue, del suo rilevante impiego durante gli interventi chirurgici e in tanti altri casi di importanza vitale. La presidente provinciale Fidas, Ines Seletti, ha ringraziato per il lavoro svolto il Gads Barilla al completo, la disponibilità dei propri donatori nelle pressanti emergenze e l'azienda Barilla per il sostegno al mondo del volontariato. Molto apprezzato dai presenti è stato anche l’intervento di Andrea Belli, che ha illustrato con entusiasmo il buon lavoro che la Barilla sta patrocinando all’interno dell’ospedale, con il rifacimento e il relativo miglioramento di alcune strutture interessate ai prelievi di sangue. Belli ha spiegato che si tratta di lavori che garantiranno una migliore ricettività agli utenti, maggiore sollievo operativo al personale sanitario e una eccellente funzionalità. Durante la serata è stato allestito un buffet, seguito dalla cena preparata dallo chef Fabio Romani e dalla distribuzione di omaggi Barilla agli invitati. La serata si è conclusa con la musica di dj Frambo.
Durante l’occasione Andrea Belli ha dichiarato stima e impegno dell’azienda per i suoi dipendenti donatori: “Un’azienda come la nostra è una grandissima realtà per le persone che lo compongono. Persone fatte di valori e principi. La donazione di sangue è uno straordinario gesto di volontariato e di dono di sé stessi. Barilla cerca in tutti i modi di mettere le persone a proprio agio per permettere questo gesto importantissimo. Nelle prossime settimane andremo a inaugurare i nuovi locali del reparto trasfusionale all’Ospedale di Parma che Barilla ha voluto modernizzare per accogliere i donatori in una nuova sala ristoro e mediche. Barilla cerca sempre di dare il proprio contributo non solo per i suoi dipendenti ma anche per tutta la città sostenendo appunto questo gesto di dono. Il nostro obiettivo come azienda è anche quello di cercare così di avvicinare sempre più giovani alla donazione. Nel 2019 siamo arrivati a tecnologie avanzatissime ma non siamo ancora riusciti a riprodurre chimicamente il sangue. Ecco perché questo gesto è così importante”.
Monica Marcacci, presidentessa del gruppo Fidas Barilla, ha ricordato che insieme all’azienda ci sono tutti i volontari e i membri del consiglio “che si sono adoperati per lotterie e raccolte benefiche per permettere la ristrutturazione degli spazi dell’ospedale dedicati alla trasfusione di sangue. E’ un regalo che i donatori fanno ai donatori. Molte persone non sanno quanto sangue ogni giorno si necessita. Donare porta molta serenità e le persone lavorano meglio. Noi vogliamo fare qualcosa per i donatori ma non solo. Vogliamo invogliare le persone a fare questo gesto altruista, soprattutto i giovani, offrendo cene e creando iniziative che possano coinvolgerli. Quest’anno siamo aumentati di 16 donatori giovani e per l’anno prossimo abbiamo già diverse iniziative interessanti che porteremo avanti”.
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14 giugno: la promozione del donatore dalla Regione Emilia Romagna
14 giugno: la promozione del donatore dalla Regione Emilia Romagna
13 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Dalla Regione Emilia-Romagna arriva una campagna speciale per 'celebrare' i tanti cittadini solidali. L'assessore Sergio Venturi: "Un grazie a tutti coloro che compiono questo grande gesto di civiltà. Importante ricordarsi di donare prima di andare in vacanza".
In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue del 14 giugno la Regione Emilia Romagna divulga i dati dello scorso anno sulle donazioni di sangue. Nel 2018 è aumentato il numero totale di donatori: 139.250, contro i 137.039 del 2017, con un'età media di 40-42 anni. 197.194 le unità di sangue trasfuse. Buono anche l'andamento del primo quadrimestre del 2019, che ha visto un aumento delle unità raccolte in aferesi. La diminuzione dell’utilizzo del sangue trasfuso (-2% rispetto alle unità del 2017, che erano state 201.552) si spiega con un impiego sempre più appropriato di questa risorsa in base alle necessità e alle condizioni del paziente, di tecniche operatorie all’avanguardia e dell’introduzione di strategie di contenimento della terapia trasfusionale. Buono anche l’andamento del primo quadrimestre 2019, in cui si è registrato un aumento delle unità raccolte in aferesi: 20.838, contro le 19.357 nello stesso periodo del 2018. Complessivamente stabile il totale delle donazioni, sangue intero più aferesi: 91.293 nel primo trimestre 2019, contro le 90.879 dello stesso periodo 2018.
Questi i numeri dei donatori di sangue dell’Emilia-Romagna: a loro, e ai cittadini di qualunque parte del mondo che compiono questo importante gesto di altruismo, è dedicato il 14 giugno, la Giornata mondiale dei donatori di sangue.
Per l’occasione, all’interno della campagna di comunicazione 2019 di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas, sono stati creati appositi sticker (adesivi) per i social media: c’è l’immagine di un donatore (uno dei nove che, partecipando a un vero e proprio set fotografico, sono diventati testimonial della campagna), con la data e la ricorrenza della Giornata, l’hashtag #IotiRaccontoChe e la scritta “Tanti auguri a noi!”.
Sempre in occasione della giornata di domani, sarà affisso negli ospedali della regione il manifesto “Prima dono, poi parto”: un invito, fatto anche in questo caso attraverso i volti dei nove donatori, ad effettuare la donazione prima di partire per le vacanze, perché “c’è sempre bisogno di sangue, anche in estate”.
“Colgo l’occasione della Giornata mondiale per ringraziare tutti coloro che, a titolo volontario e gratuito, compiono questo grande gesto di civiltà e altruismo, che è la donazione di sangue- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -. Grazie a loro, al supporto delle associazioni attive da sempre in questo settore e a un sistema regionale sangue solido e innovativo, in Emilia-Romagna non solo siamo in grado di mantenere l’autosufficienza, ma anche di continuare a donare sangue ad altre regioni che,soprattutto in caso di emergenze, devono essere aiutate. Sia chiaro- conclude Venturi-: non possiamo abbassare la guardia, ed è per questo che confermiamo il nostro impegno anche nella comunicazione, per sensibilizzare sempre più i cittadini, soprattutto i giovani, verso un gesto così importante per l’intera collettività”.
Come si diventa donatore?
Per candidarsi alla donazione di sangue bisogna aver compiuto 18 anni, pesare non meno di 50 chilogrammi, godere di buona salute e condurre uno stile di vita sano. Dopodiché ci si può recare, possibilmente a digiuno, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città. Un medico accoglierà l’aspirante donatore/donatrice per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti, in modo da accertare l’idoneità. Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13); inviare una e-mail all’indirizzo donaresangue@donaresangue.it, oppure contattare le associazioni Avis e Fidas.
Fidas Parma ha sede in via Testi n. 4 e ha un ufficio con personale a disposizione nel Centro Trasfusionale, Padiglione 8, dell'Ospedale Maggiore di Parma. Per contattare Fidas Parma potete chiamare il 0521 775044 oppure scrivere una mail a buonavita@fidasparma.it.
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8 giugno: "Festa sotto alle Stelle" con Fidas Bormioli Luigi
8 giugno: "Festa sotto alle Stelle" con Fidas Bormioli Luigi
10 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Grande festa come tutti gli anni all’inizio dell’estate con Fidas Bormioli Luigi. Sabato 8 giugno, presso il circolo Inzani, i volontari donatori hanno organizzato tutto per la consueta “Festa sotto alle Stelle” con cena preparata dai volontari, pesca benefica e musica dal vivo.
Dopo un cocktail nell’angolo bar, è seguita la cena con il menù classico: tortelli, grigliata, fritto misto, salumi e torta fritta. Il tutto accompagnato dall’esibizione musicale di “Cri e Lele”.
Tanti i giovani volontari Fidas che hanno aiutato a organizzare questa festa riuscitissima e apprezzata da tutti i partecipanti.
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L'Italia ospita i World Blood Donor Day 2020
L'Italia ospita i World Blood Donor Day 2020
06 Giugno 2019 | Ufficio stampa
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2019 c'è un'altra importante ed emozionante notizia: il Ministero della Salute informa che la prossima edizione globale del World Blood Donor Day 2020 sarà celebrata in Italia.
Sarà il nostro Paese che con gioia ospiterà l’evento globale dell’edizione 2020 del World Blood Donor Day, celebrato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno il 14 giugno.
La candidatura dell'Italia all’Organizzazione mondiale della sanità era stata avanzata lo scorso dicembre da ministero della Salute, Centro nazionale sangue e Associazioni e Federazioni di donatori è risultata vincitrice. Vincitrice di questo onore, l'Italia succederà al Ruanda.
“L’Oms ha apprezzato l’autorevolezza e l’efficacia della proposta italiana – ha dichiarato il ministro della Salute, Giulia Grillo -. L’assegnazione dell’evento globale è un riconoscimento alla qualità del nostro sistema sangue e alla generosità dei nostri donatori, che insieme riescono a garantire l’autosufficienza all’Italia sia per gli interventi urgenti che per migliaia di pazienti che dipendono quotidianamente dalle trasfusioni e dai medicinali plasmaderivati. Sarà anche l’occasione per promuovere in tutto il mondo il modello del sistema sangue italiano che grazie alla donazione volontaria, anonima, non remunerata, responsabile e periodica garantisce terapie salvavita a tutti i pazienti che ne hanno necessità".
Il prossimo 14 giugno avverrà il ‘passaggio di consegne’ con la cerimonia dello scambio delle bandiere a Kigali, al termine della celebrazione del WBDD 2019.
Il sistema di donazione sangue italiano è basato sui volontari, a differenza di altri paesi che possono prevedere una remunerazione. Il sistema italiano conta al oltre 1,7 milioni di donatori, di cui 1,3 periodici, circa 50 per ogni mille abitanti.
Il World Blood Donor Day è stato istituito nel 2004 per opera dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale, della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS/IFBDO) e della ISBT, International Society of Blood Transfusion.
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Fidas Albertelli-Newton sostiene i giovani talenti
Fidas Albertelli-Newton sostiene i giovani talenti
05 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Il gruppo Fidas Albertelli- Newton ha partecipato il 4 giugno alla festa della scuola con il suo banchetto e la raccolta fondi per il talento da far crescere, Richmond Oduro.
Un pomeriggio di festa per i bambini e ragazzi della scuola Albertelli-Newton che si sono esibiti in canti ed esibizioni sonore per amici e parenti. A suonare la batteria il giovane Richmond Oduro che a 9 anni promette già di essere un portento della percussione. Il gruppo Fidas Albertelli Newton e la sua presidentessa Chiara Guidotti, insieme all’associazione MUNUS e il suo fondo “Donare per far crescere talenti”, hanno così attivato una raccolta fondi per aiutare il giovane Richmond Oduro della 4C Albertelli a pagare un anno di accademia musicale e realizzare il suo sogno.
Fidas sostiene così la cultura del Dono in tutte le sue forme e spera di poter regalare un sorriso a questo bambino che grazie al sostegno dei tanti volontari e donatori potrà realizzare il suo sogno e imparare a suonare la batteria in modo professionale. La raccolta fondi è aperta ed è possibile contribuire sull’IBAN IT68D 06230 12700 000039144835 Crédit Agricole Cariparma. Per maggiori informazioni si può visitare il sito di MUNUS: www.fondazionemunus.it/fondo-donare-talenti. Il contributo è deducibile/detraibile ai fini fiscali.
Durante la festa sono stati esposti nel cortile della scuola Albertelli-Newton tutti i disegni realizzati dagli studenti della 4C Albertelli per il Bando “A Scuola di Dono” promosso da FIDAS nazionale. Il progetto vincitore è stato l’elaborato di una giovane studentessa dal titolo “Donare nel Mondo”.
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Prima di andare in vacanza, vai a donare
Prima di andare in vacanza, vai a donare
03 Giugno 2019 | Redazione
Prima di partire per le vacanze vedi di donare sangue.
D'estate, da sempre, le donazioni di sangue subiscono un calo fisiologico dovuto alle partenze per le ferie, all'abbassamento della pressione legata al caldo, alle sospensioni per i viaggi all'estero, a qualche concessione in più al cibo e all'alcool.
Bisogna però ricordare che in estate occorre la stessa quantità di sacche del resto dell'anno, perché non calano i malati che necessitano di trasfusioni, non calano gli interventi chirurgici, non calano i casi di emergenza. Aumenta invece la popolazione nelle località turistiche, aumentano gli incidenti stradali e di conseguenza il potenziale bisogno di sangue.
Far fronte a tutte le emergenze che possono verificarsi nel periodo estivo può essere quindi davvero complesso, senza il sostegno di vecchi e nuovi donatori. Quindi prima di partire per le vacanze estive ricordatevi di donare sangue. Questo piccolo gesto di responsabilità civile può infatti salvare la vita a molte persone.
E per contrastare i problemi di pressione dovuti al caldo ricordo di bere spesso e consumare pasti leggeri, ricchi di frutta e verdura di stagione e, soprattutto prima della donazione, è importante un'idratazione abbondante (acqua, caffè o thé poco zuccherati) e una colazione leggera (fette biscottate, marmellata senza zucchero, frutta), in particolar modo consigliati ai donatori con pressione tendenzialmente bassa.
Dott.ssa Alessandra Lupo
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La donazione di sangue e i soggiorni all'estero
La donazione di sangue e i soggiorni all'estero
03 Giugno 2019 | Redazione
Il donatore che si reca all'estero sia per motivi professionali che per motivi personali, spesso al rientro è sottoposto ad un periodo di sospensione temporaneo dalle donazioni.
In linea di massima per i viaggi in Europa non è prevista alcuna sospensione, anche se può accadere che in un determinato periodo si segnalino focolai epidemici circoscritti e temporanei. Mentre, quando si visitano Paesi non Europei, spesso accade che sia necessario dover osservare dei periodi di sospensione dalle donazioni che possono variare da 1 a 6 mesi a seconda delle malattie presenti in quel determinato Paese.
Il periodo di sospensione va applicato a prescindere da quanto tempo il soggiorno sia durato.
Sarebbe bene chiarire perchè si applica questa sospensione.
La sospensione dopo un viaggio fa parte delle cosidette sospensioni temporanee a tutela della salute del ricevente.
Il ricevente, ricordiamo, è un soggetto estremamente "fragile" che si trova spesso in uno stato di immunosoppressione e quindi per questo motivo più suscettibile allo sviluppo di malattie infettive.
Viaggiare in zone endemiche per particolari malattie può mettere il donatore a rischio di contrarre infezioni asintomatiche che possono però essere trasmissibili attraverso la donazione di sangue.
Esiste una "Tabella dei Paesi del Mondo" consultabile dal medico che si occupa della selezione del donatore, che viene costantemente aggiornata tenendo conto di diversi fattori coinvolti nell'insorgenza di nuove malattie infettive e della recrudescenza di microrganismi considerati ormai debellati.
Il motivo per cui si applica la sospensione è, oltre il rischio di aver contratto un' infezione asintomatica, anche quello di essere in una fase precoce di una malattia, il cosidetto "periodo finestra", ossia il periodo che intercorre dal momento del contagio all' effettiva comparsa degli anticorpi o della sintomatologia. In questo periodo il donatore che si sottopone a test specifici potrebbe risultare negativo pur avendo contratto l' infezione ( ed essere quindi in grado di trasmetterla).
Il periodo di sospensione varia tenendo conto dei diversi patogeni e del loro diverso periodo di incubazione.
Il massimo della sospensione, ossia 6 mesi, è previsto per tutti quei Paesi dove esiste il rischio di contrarre malattie tropicali o per tutti quei Paesi ad endemia malarica, anche con rishio basso. Al rientro dai Paesi ad endemia malarica è prevista l'esecuzione di un test specifico diretto contro tutti gli anticorpi malarici ed è per questo motivo che è importante che il donatore segnali il posto che ha visitato anche se è già trascorso il periodo di sospensione. Il test può essere fatto contestualmente alla donazione.
Anche se il viaggio in alcuni posti non prevede l'esecuzione di specifici vaccini o di immunoprofilassi anti malarica non vuol dire che quel determinato posto sia privo di rischio malarico in quanto potrebbe semplicemente essere a basso rischio endemico, quindi abbastanza sicuro per un soggetto in buone condizioni di salute come il donatore, ma pericoloso per il ricevente in quanto soggetto spesso immunodefedato.
La donazione di sangue, essendo un atto volontario e un gesto di profonda responsabilità, necessita di una costante collaborazione tra medico e donatore, i quali hanno un obiettivo comune, ossia la tutela della salute sia del donatore che del ricevente. Lì dove quindi la scienza non riesce a fornirci strumenti efficaci per raggiungere questo obiettivo dobbiamo insieme cooperare per garantire livelli di sicurezza maggiori.
Consiglio inoltre a tutti i donatori che si recano all'estero di informarsi prima di venire a donare, anche telefonando presso il nostro centro, per sapere se nel Paese che si è andati a visitare è presente in quel momento un particolare rischio infettivo ed evitare quindi di venire esclusi al momento della selezione.
Dott.ssa Alessandra Lupo
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14 Giugno: Giornata Mondiale del Donatore 2019 in Ruanda
14 Giugno: Giornata Mondiale del Donatore 2019 in Ruanda
02 Giugno 2019 | Ufficio stampa
Il 14 giugno è la 15a Giornata Mondiale del Donatore di Sangue (World Blood Donor Day), promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La campagna 2019 è incentrata sulla sicurezza delle terapie trasfusionali, tradotta attraverso lo slogan “Safe blood for all” (sangue sicuro per tutti): obiettivo che può essere raggiunto tramite la donazione volontaria e soprattutto periodica così da garantire l’autosufficienza.
Quest’anno le celebrazioni si svolgeranno a Kigali, capitale del Ruanda, paese leader nell’utilizzo di droni per il trasporto del sangue.
La campagna non è rivolta solamente ai donatori e potenziali donatori ma anche ai Governi, le competenti autorità nazionali in materia di salute e i servizi trasfusionali i quali, in sinergia, hanno il compito di implementare e promuovere un appropriato utilizzo clinico del sangue e costruire sistemi di controllo e sorveglianza sui processi di raccolta.
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La donazione di piastrine
La donazione di piastrine
30 Maggio 2019 | Redazione
La donazione di piastrine è importantissima. In molti casi, infatti, l’uso di piastrine da aferesi è preferibile rispetto all’uso di quelle da donazione di sangue intero: per ottenere la stessa quantità di piastrine che si ottengono da una singola donazione in aferesi (quantità necessaria come dose terapeutica per un adulto), ci vogliono circa 6/7 donazioni di sangue intero! Inoltre le piastrine da aferesi derivano da una procedura altamente selettiva e non contenendo altre cellule (globuli bianchi e rossi) riducono i rischi legati alle reazioni trasfusionali.
Per cosa vengono usate le piastrine da aferesi?
Principalmente per le cure di pazienti oncologici ed ematologici sottoposti a chemioterapia o come supporto al trapianto di cellule staminali emopoietiche. Non tutti i donatori possono donare le piastrine: occorre infatti averne un numero molto alto; inoltre hanno un’emivita molto breve e la loro richiesta è sempre molto alta.